Ven 3 Maggio 2024

C’era una volta il Filmstudio (e c’è ancora)

Un documentario per celebrare i quasi cinquant’anni del famoso cineclub di Trastevere, tempio del cinema d’autore e di qualità. Un omaggio interattivo, peraltro, cui tutti quanti possono partecipare….

C’erano una volta i mitici cineclub, che per noi ragazzi degli anni Settanta sono stati un ritrovo importante di amicizia, di cultura, di vita. Il Filmstudio, certo (il primo a Roma, nato a Trastevere nel 1967), ma anche altri, defunti o trasformati nel tempo, come il Cineclub Tevere, L’officina o L’occhio l’orecchio la bocca.

Film indipendenti, rassegne e retrospettive (nuovo cinema, cinema sperimentale, pellicole storiche), video d’autore, chicche introvabili, rarità, follie d’autore: tutto il cinema di qualità passava per queste salette, dove si è formato il gusto critico e la passione cinefila di tutti noi.

L’idea, pertanto, è stata quasi ovvia: girare un documentario sulla storia del mitico Filmstudio dal 2 ottobre 1967 a oggi, approfittando del vasto archivio storico messo a disposizione da Filmstudio e la memoria dei suoi fondatori, in primis Armando Leone.

Idea colta al volo dal regista Toni D’Angelo, allo scopo di evitare che un capitale culturale che appartiene a tutta la città di Roma rischi di restare isolato, frammentato e silenzioso nella memoria e nel cuore di migliaia di romani.
Come ha dichiarato D’Angelo, “dopo quattro mesi di lavoro, dopo avere intervistato registi famosi, autori protagonisti del cinema indipendente italiano, personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, il grafico che creò il marchio del Filmstudio, stretti collaboratori dei fondatori e gli stessi protagonisti di questa straordinaria avventura sono sempre più attratto e affascinato da questo mio lavoro. Ho l’impressione di trovarmi davanti ad un pozzo senza fondo. C’è ancora tanto da fare e tanto da scoprire. Mi sto rendendo conto come dentro la storia del Filmstudio ci siano, sotto certi aspetti, molti importanti riflessi dei mutamenti socio-culturali italiani degli ultimi cinquant’anni”.

E, cosa importante, tutti possono essere co-protagonisti di questo documentario. Infatti gli autori e la Roma Lazio Film Commission rivolgono un appello “a quanti hanno frequentato il Filmstudio per chiedere se avessero foto o filmati amatoriali realizzati al Filmstudio o davanti al Filmstudio in via degli Orti d’Alibert. Ci rivolgiamo anche a quei professionisti che abbiano realizzato, per ragioni di lavoro, interviste o filmati che in qualche modo riguardino il Filmstudio.

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