Dom 5 Maggio 2024

Technics, giradischi SP-10R… e lode

giradischi Technics SP-10R

Per ora solo allo stadio di prototipo, ecco ‘il’ giradischi secondo Technics by Panasonic, l’SP-10R, riedizione di un grande classico degli anni ’70

Panasonic prosegue sulla strada del rilancio del marchio Technics, che – dopo un gran successo negli anni d’oro dell’hi-fi – era poi stato ritirato dal mercato con gran dispiacere degli appassionati.

Già l’anno scorso c’era stato il lancio della nuova versione dell’apparecchio più longevo nella storia dell’hi-tech, il giradischi SL-1200, con la nuova versione SL-1200GAE/G e quindi, all’inizio del 2017, quella siglata SL-1200GR. Ora – mostrato in anteprima assoluta all’IFA – arriva la nuova versione dello storico SP-10, il primo ‘trazione diretta’ della storia, presentato nel 1970, al quale sono seguiti l’SP10MK2 (1975) e l’SP-10MK3 (1981).

L’ultimo erede – per ora allo stadio di prototipo, previsto in vendita a metà 2018, giusto in tempo per il primi 100 anni di Panasonic – è siglato SP-10 R e definito senza mezzi termini dalla casa giapponese il ‘most premium turntable ever’ della sua storia, per la sintesi fra le tecnologie digitali ed analogiche più avanzate. In effetti, Technics ha dichiarato che questo apparecchio offre i migliori valori possibili in termini di S/N ratio e wow & flutter (92 dB e 0.015% rispettivamente), precisione della rotazione e via di questo passo.

Come l’originale, l’apparecchio è realizzato in ‘due telai’, ovvero con il piatto vero e proprio separato dall’unità di alimentazione. Una soluzione antidisturbo, non contando che l’alimentatore stesso è di tipo switching ultra-low-noise, che, paragonato ad un classico modello con trasformatore, offre maggiori capacità di riduzione di ronzii e disturbi elettrici vari.

Come i suoi predecessori, l’ SP-10R è privo del braccio portatestina, e, come in passato, questo può essere scelto liberamente dall’utente, insieme al pick up, e installato su un’apposita base.

All’interno, ‘vive’ un motore direct drive coreless di nuovo sviluppo, con un piatto ‘extra-heavy’ (pesa ben 7 kg) realizzato con una struttura a tre strati (in ottone, alluminio pressofuso e gomma ammortizzante), come quello dell’SL1200G.  Ottimizzando la frequenza di risonanza di ogni strato, si eliminano virtualmente le vibrazioni indesiderate, a vantaggio della resa sonora.

 

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