Anthropics PortraitPro 24 – Software di fotoritocco (test)

Anthropics Portrait Pro 24 test di tuttodigitale.it

Arriva la versione 24 di PortraitPro, un software dedicato interamente al fotoritocco di ritratti:  è come avere dentro al computer luci da studio, chirurghi plastici e make-up artists per trasformare in pochi clic le immagini di clienti ed amici in scatti da copertina.  Meglio andarci piano, però…

Test Software di fotoritocco – Anthropics PortraitPro 24 (estratto da Tutto Digitale 163 Settembre 2024)

Anthropics è una software house nata nel Regno Unito che da diversi anni si è specializzata nel fornire soluzioni ‘chiavi in mano’ ad appassonati e  fotografi che hanno bisogno di una mano nel rendere più semplici ed automatizzate quelle operazioni di ritocco che con software e suite più celebri risultano spesso laboriose e tediose. Ecco che dopo Landscape Pro – che abbiamo testato su Tutto Digitale 130 – presentiamo in queste pagine PortraitPro, un programma per Windows e Mac nato – come chiaro dal nome – per il ritocco di ritratti.

La versione 24 integra, immancabile in questi tempi, anche funzioni che sfruttano la cosiddetta IA, con strumenti dedicati al rilevamento del volto, al cosiddetto in-painting di bocca e denti e al recupero di immagini sfocate. Altra novità dell’ultima versione del software è una modalità dedicata alla riduzione dei riflessi degli occhiali dei soggetti.

Fra le opzioni ‘tradizionali’, ecco invece i tool per levigare la pelle, applicare e ottimizzare il trucco, editare i capelli, modificare gli occhi, regolare illuminazione e forma del volto, modificare lo sfondo e altro ancora.

Oltre alla versione base di PortraitPro 24 sono disponibili quelle definite Studio e Studio Max: entrambe offrono l’integrazione con Photoshop come filtro Smart e il supporto ai file RAW, mentre la versione Max ha una esclusiva modalità per la modifica in batch degli scatti, ideale per far risparmiare tempo a fotografi e studi che gestiscono una mole elevata di immagini.

Anthropics Portrait Pro 24 test di tuttodigitale.it
In questo caso ci siamo divertiti ad applicare un po’ di rossetto e a cambiare il colore dei capelli: per fare tutto sono bastati 2 minuti e pochi clic. Si ringrazia Beatrice Fonti (Ph. G. Vaccari)

REQUISITI “TRANQUILLI”

Semplice e non troppo moderno il software ha requisiti di sistema non particolarmente stringenti, con la pagina ufficiale del produttore che cita solo la necessità di sistemi operativi Windows 11, Windows 10, oppure macOS (11 o versioni successive): abbiamo appositamente effettuato il test anche con computer non recentissimi (anche perché ad esempio il codice del programma non ha una versione nativa per Apple Silicon) e non abbiamo rilevato problemi di sorta, se non una leggera attesa nella rilevazione automatica dei volti e nell’applicazione dei filtri più avanzati come la sostituzione dello sfondo.    

L’interfaccia di PortraitPro 24 è decisamente semplice (e invero non particolarmente moderna): sul lato sinistro dello schermo viene visualizzata l’immagine – con la possibilità di vedere contemporaneamente l’immagine base e quella che si sta ritoccando – mentre sul lato destro è presente un menu con le diverse funzionalità, tutte espandibili e tutte attivabili o escludibili a piacimento. Il menu può anche essere reso flottante. Diventa subito chiaro che, con un’interfaccia del genere e una mole di strumenti ben nutrita, il numero di clic per effettuare le diverse operazioni non è propriamente ridotto. All’avvio del software è presente una schermata con un gran numero di video tutorial che – anche se in modo un po’ sbrigativo – mostrano i tool e il loro fuzionamento. Anche cliccando sulle singole opzioni dal menu a tendina sono mostrate delle ‘scorciatoie’ rapide; abbiamo deciso però di disattivarle quasi subito perché spesso tendono a coprire l’area di lavoro. Il software integra poi una tabella di impostazioni preset che permette di salvare un’insieme di modifiche ed applicarle con un clic alle foto, rendendo facile ottenere diversi ‘look’ preferiti da recuperare alla bisogna, un’ottimo modo per risparmiare tempo.

Anthropics Portrait Pro 24 test di tuttodigitale.it
Una schermata che mostra la funzione di sostituzione dello sfondo: i migliori risultati si ottengono cambiando sfondi uniformi. (Ph. Foto Sushi)

RITRATTISTA ROBOT

Caricando un’immagine il software impiega qualche secondo e riconosce con buona fedeltà automaticamente i lineamenti dei volti, rilevando anche il sesso dei soggetti. Per le foto di bambini c’è una categoria dedicata. In qualche caso, specialmente negli scatti che includono più persone, o in quelli dove i soggetti non sono ritratti frontalmente, è comunque consigliabile selezionare manualmente i volti, operazione effettuabile modificando con il mouse le linee di contorno di occhi, sopracciglia, naso, bocca e viso.

I parametri principali su cui agire, proposti da Portrait Photo, sono Forma, Levigazione pelle, Illuminazione e colore, Trucco, Occhio, Bocca e naso, Capelli, oltre che Inpainting  – che, come anticipato, usa contenuto generativo stile IA per sostituire denti e bocca, ridurre i riflessi degli occhiali e rimuovere i cosiddetti ‘peli randagi’. I menu Foto e Livelli racchiudono invece funzioni di ritocco più tradizionali come le regolazioni di contrasto, saturazione, vignettatura e via di seguito. Infine il pannello Strumenti offre tool come il timbro clone, la riduzione del rumore, diversi effetti ‘artistici’ come B/N, acquerello, schizzo a matita ecc. e la funzione di sostituzione dello sfondo, che integra diverse immagini precaricate del cielo e permette anche di caricarne ulteriori.

Ognuno dei macro-parametri del menu può essere attivato o disattivato indipendentemente, ed al caricamento di una foto è possibile usare una modalità auto che applica le modifiche consigliate senza necessità di intervento manuale.

Ognuna delle funzioni integra dei sottomenu che, tramite slider, permettono di intervenire anche pesantemente sui rispettivi parametri specifici; ad esempio, il menu ‘Forma’ permette di modificare parametri come la forma del volto, grandezza e posizionamento degli occhi, del naso e delle labbra, l’attaccatura ed il volume dei capelli, ed addirittura l’espressione del soggetto. Ovviamente è consigliabile a nostro avviso non intervenire troppo pesantemente su tutti i parametri, prima di tutto perché è spesso facile farsi prendere la mano e ritrovarsi con soggetti e immagini che possono risultare praticamente stravolte rispetto agli originali, e poi perché spingendo gli slider troppo in avanti è facile creare artefatti e forme innaturali, per risultati che di ‘Pro’ hanno ben poco.

In compenso dobbiamo ammettere che dopo un periodo di apprendimento, che serve per capire come funzionano e quanto potersi spingere la moltitudine di strumenti a disposizione, ed usando il buonsenso, è facile usare PortraitPro per donare ad immagini che magari sono uscite un po’ piatte quel tocco in più di professionalità.

Negli scatti laterali è necessario tracciare manualmente le linee del volto; sulla parte destra dello schermo in ogni caso viene visualizzata una guida passo passo. (Ph. Elijah Hiett)

Gli strumenti che abbiamo trovato più utili nel ritocco ‘di tutti i giorni’ sono indubbiamente quelli dedicati alla modifica dell’illuminazione – nella foto di apertura – che permette di modificare praticamente in tre dimensioni la direzione e l’intensità della luce, e quelli dedicati al ritocco della pelle, per agire in modo rapido e preciso su rughe, pori e tanto altro ancora. Naturalmente anche in questo caso vale il consiglio di non esagerare per non ritrovarsi alla fine con scatti che sembrano artificiali.

Interessanti anche gli strumenti per modificare forma e colore degli occhi, o la bocca, il naso, i denti e via di seguito: sono molti e funzionano anche abbastanza bene; forse non sono il massimo a livello etico ma in qualche caso possono aiutare a salvare un lavoro in pochi clic.      

Sono divertenti ma abbastanza complicati da usare invece i controlli dedicati al trucco (ci sono opzioni personalizzabili per rossetti, eyeliner, mascara, fard, ombretti e altro ancora) ed è divertente ma forse non particolarmente utile anche quello per i capelli, con il colore di questi ultimi che può essere anche stravolto con un solo clic senza la necessità di effettuare manualmente scontorni, creare maschere e via di seguito, a patto che lo sfondo non sia troppo complicato. La stessa cosa vale per lo strumento di modifica dello sfondo, che è interessante e permette anche di ottenere risultati convincenti, ma funziona al meglio solo con scatti con sfondo di base a tinta unita, perché altrimenti riuscire a ‘staccare’ il soggetto manualmente con lo strumento dedicato non è facile.

Ci sentiamo di bocciare invece i tanto sbandierati nuovi strumenti cosiddetti IA, in particolare quello per i denti: a parte che non troviamo particolarmente utile l’applicare ad un soggetto dei denti ‘finti’, a differenza della gran parte degli altri parametri questi tool hanno poche opzioni e sono poco personalizzabili, e ancora, attivandoli nella maggior parte dei casi è più probabile ottenere risultati da film horror che look da copertina.

Gli altri tool IA che ci hanno deluso sono quelli per il recupero dei volti sfocati o mossi – che sembra fare poco più che spargere uno strato di grasso sul soggetto – e quello per la rimozione dei peli randagi, che è nella pratica una sorta di doppione del timbro clone.

Anthropics Portrait Pro 24 test di tuttodigitale.it
Questo è ciò che accade dopo l’importazione di uno scatto affidandosi alla modalità automatica: non è troppo evidente, data la risoluzione della schermata stampata su carta, ma il software ha modificato leggermente l’illuminazione e levigato un po’ la pelle. (Ph. Alex Perez)

CHEAP & FUN 

In definitiva, anche visto il costo non proibitivo per la versione base e la curva di apprendimento non esageratamente ripida, ci sentiamo di consigliare PortraitPro 24 a chiunque per lavoro o per diletto si ritrovi spesso a modificare ritratti: pensiamo ad esempio non solo a chi scatta immagini di moda o di eventi, ma anche a quei fotografi casalinghi o da social network che vogliono divertirsi a fotografare amici e parenti donando loro magari una patina glamour, senza troppo impegno da mettere nell’operazione. Segnaliamo anche che sul sito del produttore – www.anthropics.com – è disponibile per il download una versione di prova: una soluzione che permette di rendersi conto delle potenzialità del software prima di procedere all’eventuale acquisto.

 

Test Software di fotoritocco – Anthropics PortraitPro 24 (estratto da Tutto Digitale 163 Settembre 2024)

Costruttore: Anthropics Technology LTD, Regno Unito
Distributore: www.anthropics.com/it/portraitpro
Prezzo: PortraitPro 24 €54,95;  PortraitPro 24 Studio €94,95; PortraitPro 24 Studio max €174,95

 

Caratteristiche dichiarate dal costruttore
Requisiti di sistema: Windows 11, Windows 10, oppure macOS (11 o versioni successive)

 

PAGELLA

ESTETICA  7/10
L’interfaccia del software è abbastanza semplice e fa il suo lavoro; a volte può essere però necessario effettuare tanti clic per ottenere quello che si vuole.

COSTRUZIONE 8/10
L’azienda non dichiara nemmeno i classici requisiti minimi di sistema, ed in effetti si può usare questo software anche su computer vecchiotti. In ogni caso non c’è mai da aspettare molto, nemmeno quando si effettuano operazioni complicate.

VERSATILITÀ 8/10
La versatilità di Portrait Pro 24 non è confrontabile con altri software meno specifici, ma se si ha bisogno di modificare ritratti non si può chiedere molto di più

PRESTAZIONI 7/10
Paradossalmente le funzioni più moderne sono le meno utili e performanti; c’è sotto una solida base però che non delude.

RAPPORTO Q/P 8/10
Il software in prova, “specializzato” nelle specifiche operazioni legate al ritratto, fa il suo dovere. Anthropics PortraitPro 24 ha un prezzo abbordabile nella versione base, ed anche quelle dedicate ai professionisti hanno prezzi decisamente alla portata di tutte le tasche.

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