Lun 29 Aprile 2024

Quando a dirigere lo spettacolo è il pubblico

Il gruppo musicale Ossi Duri mette in scena “L’Anima della Folla”, ricerca di un’inedita e stretta interazione tra l’artista ed il suo pubblico

Si potrebbe definire un “esperimento musicale collettivo” quello proposto dal gruppo italiano, attivo dal 1993, che vuole far evolvere il ruolo dello spettatore (dal latino spectare, guardare) da “passivo” a quello ” attivo”, di “conduttore”. D’altronde le tecnologie attuali permettono di creare a basso costo un sistema che, durante la performance, possa rilevare in tempo reale le decisioni prese dal pubblico, e rendere l’esibizione di per sé unica.

Da un punto di vista tecnico tutto questo si traduce nel permettere la connessione dei dispositivi portatili di chi assiste allo spettacolo (come smartphone, tablet e computer) a diversi access point, web server e terminali video, presenti sul palco.

L’Anima della Folla” (frase tratta da un manifesto del musicista Futurista Francesco Casavola) è il titolo dello spettacolo, basato sulla composizioneLa teoria della musica”. Ispirati quindi dalla ricerca di innovazione del movimento futurista, gli Ossi Duri presentano un’opera interattiva in chiave rock, elettronica e jazz, dove lo spettatore può decidere l’ordine dei brani in scaletta, degli strumenti solisti e di quelli accompagnatori, esprimere una preferenza sulla durata degli assoli, sull’intensità e sul colore, o ancora intervenire sull’ordine delle sezioni del brano (un arrangiamento collettivo in tempo reale). Non solo; un’altra delle idee del gruppo è infatti quella di dare al pubblico la possibilità di suggerire immagini dalle quali i musicisti possano ispirarsi durante la performance.

L’opera “sperimentale” degli Ossi Duri andrà in scena dal 28 settembre a Torino (grazie anche al cofinanziamento e supporto dall’Associazione Polincontri del Politecnico di Torino) avvalendosi delle tecnologie elaborate ad hoc dall’Istituto di Ingegneria dell’Informazione e delle Telecomunicazioni (IEIIT) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).

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