Ven 26 Aprile 2024

Fotocamera Mirrorless Nikon Z7

Test estratto da: Tutto Digitale 125 – Novembre 2018
Fotocamera Mirrorless
Nikon
Z7
– Prezzo: € 3.949,00 (Z7+FTZ Mount Adapter)
Si è fatta attendere, ma è arrivata sulla terra, poggiandosi su solide basi, la Z7, mirrorless full frame di punta di Nikon.
Una macchina completa per la fotografia, il video ed il cinema, una proposta inedita che non tradisce l’anima della casa giapponese
NIKON z7

Nella storia della fotografia digitale, la tecnologia mirroless non può certo definirsi nuovissima, essendo presente in applicazioni commerciali in grande scala già da una decina di anni.
Alcuni tra i grandi produttori hanno tardato ad approdare in questo mercato, ma non Nikon, che propone macchine basate su tale schema tecnico da molti anni, con il sistema “1” (2011), basato su macchine con sensore, appunto, da 1”.
Grazie ad una presenza molto importante nel settore delle reflex digitali, Nikon (come l’antagonista storica Canon) è stata inevitabilmente tra le ultime aziende ad abbracciare la tecnologia mirrorless anche nell’ambito professionale. Lo ha fatto però in grande stile, lanciando due fotocamere full frame, la Z6 con sensore da 25MP, e la Z7, oggetto di questa prova. Una macchina capace di realizzare scatti da ben 45.7 megapixel, tramite un sensore retroilluminato (BSI) privo di filtro passa basso, per molti versi simile a quello della D850. La Z7 però, fra le altre cose, dispone  di un sistema autofocus più avanzato e della tanto desiderata (soprattutto dai videomaker, a dire il vero) stabilizzazione. Rispetto alla D850, la Z7 ha in dote anche un nuovo e più potente processore, l’Exceed 6, diversi miglioramenti nell’area ‘photo’ e  permette di raggiungere un livello di prestazioni decisamente superiore nell’area video.
Le Z6 e Z7 sono le capostipiti anche per l’introduzione del nuovo Z mount, che affianca il mitico attacco F: un sistema che Nikon ha saputo rendere vitale sino ad oggi, a partire dal 1959, grazie ad una serie di piccoli e progressivi cambiamenti.
Chi ha un minimo ‘occhio’ sugli aspetti costruttivi, noterà immediatamente la nuova flangia, che apre una finestra sul futuro con nuove funzionalità e con un diametro notevolmente maggiorato. Questo è passato da 44 a 55 mm, un primato che Nikon non manca di sottolineare con orgoglio: la maggiore ampiezza consente infatti l’accesso di una maggiore quantità di luce, che permette a sua volta di creare obiettivi di qualità maggiore e con caratteristiche speciali.
Con la nuova flangia arriva anche una serie di nuove ottiche ad hoc, ma le ’vecchie’ F-mount restano compatibili tramite l’adattatore FTZ-Mount, allargando quindi quasi all’infinito il parco obiettivi.
Per ora, sono disponibili nei negozi tre nuovi obiettivi; due fissi, Nikkor Z 35mm f/1.8 S e 50mm f/1.8 S, ed uno zoom, che abbiamo utilizzato per questa prova, il Nikkor Z 24-70mm f/4 S; a breve ne saranno disponibili altre sei, tre zoom e tre fissi, tra cui il Noct 58mm f/0.95 che si distingue per una serie di caratteristiche esclusive, tra cui  l’apertura massima maggiore di tutta la storia degli obiettivi Nikkor, ed il fuoco esclusivamente manuale. Un obiettivo ideale per i ritratti, e la foto notturna ed astronomica.
La flangia Z mount vanta anche un tiraggio particolarmente contenuto, appena 16 mm tra la superficie del sensore e l’innesto dell’obiettivo, contro i 46.5 mm dell’F mount, cosa che consentirà, a Nikon o a produttori terzi, di realizzare adattatori per qualsiasi tipo di innesto, moderno o vintage.

Amore al primo tatto

Anche ad occhi chiusi, senza guardare la bellezza delle sue forme, basta toccare la Z7 per innamorarsene ed entrare in sintonia con il tipico feeling caro ai milioni di fotografi “nikonisti”, che non mancano mai di sottolineare l’importanza dell’aspetto ergonomico.
Effettivamente anche con la Z7 non si può dare loro torto.
I materiali usati per il rivestimento ed i comandi sono di prima scelta; il corpo, sebbene molto più compatto della D850, ha il peso e la consistenza giusta per far sentire la macchina come estensione dei propri arti superiori. Il peso è pari a 675g con scheda di memoria e batteria; tanto per capirci, la D850 pesa ed ingombra il 50% in più. La costruzione mostra la medesima cura posta nella sorella DSLR; telaio in lega nobile e tropicalizzazione per resistere ad umidità, polvere ed ambienti ostili. L’impugnatura della Z7 ha l’estensione giusta per essere abbracciata saldamente da mani grandi e piccole. I comandi sono disposti correttamente secondo tradizione Nikon, permettendo sia ai ‘nuovi’ utenti che a quelli di lunga data di sfruttare immediatamente tutte le caratteristiche della macchina.
La ghiera multifunzione posteriore ha una grande importanza, visto che permette di regolare sia i tempi che gli ISO. I tasti fisici a disposizione sono tantissimi, oltre 20, e tutti disposti in maniera oculata (compresi i due pulsanti anteriori che cingono l’obiettivo). Le funzioni che non hanno un tasto dedicato trovano posto ne  “i menu”, che contiene 12 aree di selezione riconfigurabili, e su cui sono mappate di default le funzioni che hanno più scelte, come quelle relative al bilanciamento del bianco, all’autofocus ed alla stabilizzazione. Ovviamente tutti i tasti sono comunque riprogrammabili dall’utente, inclusa la ghiera del fuoco dell’obiettivo, che sul 24-70 f/4 si trova in posizione atipica, a valle dell’obiettivo proprio per agevolarne un uso alternativo.
La buona ergonomia è confermata anche dal punto di vista software, con il menu principale strutturato in sette tabelle, che consentono una gestione logica e semplice delle numerose funzioni presenti; l’ultima tab, “my menu”, permette di creare un proprio menu con le funzioni usate più frequentemente.

Tanti OLED

Uno degli aspetti più interessanti della tecnologia mirroless è quello di poter osservare nel mirino non solo l’inquadratura, ma anche tutte le informazioni che può darci la macchina per farci scattare e filmare al meglio. Il massimo offerto dalla tecnica in questo comparto viene dato dai pannelli OLED, e Nikon ha dotato la Z7 di ben tre display di questo tipo. Il primo, disposto nella parte superiore, proprio dove di solito si trova il display LCD delle DSLR, fornisce le informazioni di base, ed arricchisce l’aspetto estetico della fotocamera, grazie a colori e grafica gradevoli.
Il secondo OLED si trova nel viewfinder; ha caratteristiche affini a quelle viste nelle altre mirrorless top class di Sony, Panasonic e Fujifilm, con un refresh elevato ed una risoluzione di oltre 3,6 milioni di punti. è quindi dotato di doti di visibilità e contrasto eccellenti e si differenzia per l’elevata qualità delle lenti, con elementi asferici, che permettono una visione ottimale con qualsiasi valore di regolazione della diottria, confermando la cura maniacale di Nikon nella realizzazione ottica.
Il valore di ingrandimento è notevole, circa 0,8x. Il sensore di prossimità funziona correttamente riducendo al minimo gli erronei spegnimenti del monitor. Il vetro di protezione ha il trattamento al fluoro per essere repellente a sporco e ditate.
Il display posteriore risponde agli stessi standard qualitativi del mirino ed è dotato di una risoluzione di circa 2,1 milioni di punti e di funzionalità touch molto efficace. è articolato, ma solo sull’asse orizzontale, permettendo pertanto l’orientamento solo verso l’alto o il basso.
Nella parte superiore, alla sinistra del mirino e del finto pentaprisma, si trova la ghiera dei programmi, che – oltre alle classiche posizioni Auto, P, S, A ed M – ne ha tre definibili dall’utente U1, U2, U3, cosa che risulterà molto gradita a tanti.

Una questione di porte

Nella sezione collegamenti, troviamo tutto ciò che di solito è disponibile su una macchina di questa classe.
Le porte si trovano sul lato sinistro protette da due coperchi di gomma ad incastro. Sotto, il primo, più grande, troviamo un connettore USB Type C, un HDMI mini ed una porta per un controller di scatto esterno. Sotto il secondo sono collocati i connettori audio, per il microfono e le cuffie. Sul fianco opposto c’è invece l’alloggiamento per la scheda di memoria (un solo slot), ben celato da uno sportello che fa anche le funzioni di estensore di grip. Il formato prescelto per la card, come sulle altre sorelle Nikon DSLR di fascia alta, è XQD, che ha prestazioni e costi affini a quelli delle CFast e delle SD UHS-II molto veloci.
La Z7 è compatibile con il trasmettitore wireless esterno WT-7, che collegato alla macchina via USB, fornisce anche una porta di rete gigabit Ethernet. La connettività wireless non necessita del suddetto trasmettitore; la camera è dotata di WiFi e Bluetooth oltre che dalla classica app Nikon Smart Bridge, di cui abbiamo già apprezzato in passato le qualità.
La dotazione di software a corredo è notevole ed include Wireless Transmitter Utility, Camera Control Pro 2, ViewNX-i ,Capture NX-D e Picture Control Utility 2. In camera non è presente un GPS; i dati di posizione vengono prelevati tramite l’app ed il dispositivo accoppiato.

Energia adeguata

La sezione alimentazione si basa sulla nuova batteria EN-EL15b che è molto simile a quella della D850, ma aggiunge la possibilità della ricarica via USB. La Z7 può usare comunque sia le EN-EL15 che le EN-EL15A. A causa del maggior dispendio energetico della tecnologia mirroless, il numero massimo di scatti effettuabile con la singola carica (misurato nello standard CIPA), scende, rispetto alla D850, sino a 330 scatti; tuttavia, nella nostra prova, siamo riusciti ad usare la macchina per più sessioni fotografiche e video, senza dover ricaricare ogni volta, quindi la Z7 è promossa con ottimi voti in questo esame. La possibilità di caricare la batteria direttamente dalla camera, tramite USB, fornisce un indubbio vantaggio in condizioni di mobilità.
Non è ancora disponibile per l’acquisto, ma Nikon ha già rilasciato le specifiche di un battery grip aggiuntivo che potrà contenere due batterie EN-EL15b.

Finalmente si scatta

Come accennato, sulla Z7 ritroviamo alcune caratteristiche di casa Nikon, ma anche diversi miglioramenti, determinati dall’adozione del nuovo processore Expeed 6 e dall’adozione di un sistema autofocus aggiornato.
Un sistema preciso ed allo stesso tempo estremamente rapido, in grado ora di coprire la superficie del sensore quasi per intero, con una densità ben maggiore (493 punti).
I sistemi di riconoscimento dei soggetti funzionano come sempre in maniera molto accurata. I volti vengono individuati e seguiti con precisione. Non mancano opzioni di personalizzazione per migliorare ulteriormente le caratteristiche del sistema secondo le proprie necessità.
Per quanto riguarda il discorso qualitativo, il sensore è in grado di catturare una gamma dinamica molto elevata con colori resi in una maniera estremamente fedele, seppure calda ed accattivante; in altre parole, insomma, le immagini hanno quella ‘pasta’ speciale che rende molti fotografi Nikon Addicted, quindi, molto più che appassionati, dipendenti.
I file RAW con profondità cromatica da 12 o 14 bit per canale permettono di memorizzare tutte le informazioni colte da sensore per poi sfruttarle in post produzione. I file JPEG generati in macchina hanno un valore molto buono di ottimizzazione, grazie anche alla presenza della funzione proprietaria Active D-Lightning che permette di esaltare i dettagli presenti nelle ombre e nelle alte luci anche in presenza di forti contrasti. A completare il quadro relativo all’ottimizzazione dei file provvede una tabella del menu che permette di sviluppare i RAW direttamente in camera regolando tutti i parametri opportuni.
Sebbene l’alta risoluzione del sensore abbia comportato la realizzazione di fotositi di dimensioni ridotte, la resa notturna è ottima con una tenuta agli alti ISO di pari livello. Con guadagno basso, anche nelle aree di oscurità totale, “il nero è perfettamente nero” e non contiene disturbi ed artefatti. Con guadagno alto si scatta senza preoccupazioni. Sono solo le modalità estese (quindi oltre i 25.600 ISO), ad essere, a nostro avviso, davvero off limits,  poiché il rumore diventa troppo invasivo.

Otto Kappa!

Come sulla D850 sono presenti le funzionalità fotografiche avanzate come il focus stacking, che consente, in post produzione, di combinare più scatti effettuati sullo stesso soggetto con valori di fuoco differenti, per ottenere una foto con una profondità di campo estesa al massimo. Il time lapse integrato permette di effettuare scatti intervallati con una risoluzione superiore all’UHD 8K (7680×4320) da assemblare con un editor esterno; se si opta per il timelapse 4K, la macchina è invece in grado di generare autonomamente un file video composto dalle varie riprese effettuate.

Ciak, si gira!

Se nel test fotografico abbiamo trovato per la Z7 caratteristiche molto simili a quelle della D850, nell’ambito video le cose cambiano notevolmente, nel senso che la Z7, grazie all’adozione del nuovo processore Exceed e dello stabilizzatore, permette di alzare sensibilmente le prestazioni.
Si registra in 4K con frame rate e bitrate massimi rispettivamente di 30 fps ed oltre 140 Mbps. In Full HD ci si può spingere con il frame rate fino a 120 fps senza che appaia rumore in quantità maggiore o che ci sia un calo della gamma dinamica rispetto alla velocità standard, che spazia da 24 a 60p.
La sezione audio prevede una dotazione completa, con microfono integrato di buona qualità, ingresso audio mini jack ed uscita cuffie, con livelli d’ingresso regolabili manualmente.
Nell’uso già nella visione al viewfinder si intuisce il potenziale della macchina che conferma quanto abbiamo visto nella sezione fotografica, con una definizione notevole, unità ad assenza di effetto moiré, ed alla resa esemplare del colore tipica di Nikon. Anche la resa notturna è da riferimento, con l’assenza di rumore nelle aree di oscurità totale, e la propensione a salire di ISO senza particolari problemi.

Tanti bit

Sulla Z7  è presente finalmente la possibilità di registrare con un profilo colore logaritmico a basso contrasto e saturazione, N-Log, che permette di preservare nel file il massimo livello di intervallo di gamma dinamica, di oltre 12 stop, senza incrementare lo spazio occupato sul disco. L’N-Log però non può essere registrato sulla card interna, in quanto viene messo a disposizione unicamente sull’uscita HDMI, con la nota estremamente positiva di avere una profondità cromatica a 10 bit con campionamento 4:2:2. Produttori di terze parti hanno già in catalogo dei recorder con monitor integrato con il supporto della Lut dedicata N-Log, per vedere nel display con contrasto e saturazione ripristinati ai valori reali.
La registrazione sull’unico slot XQD viene effettuata ad 8 bit con campionamento 4:2:0; tuttavia, grazie al data rate sostenuto di 144 Mbps, è possibile avere comunque file di ottima qualità, privi di artefatti di compressione.
Questi appaiono solo in casi estremi, quando è l’utente a volerli generare, come ad esempio esagerando con il guadagno, usando cioè le modalità estese, in notturna.

Questi stop in più

Lo abbiamo già detto, la Z7 rispetto alla D850 ha un margine molto elevato in ambito video, ed a ciò contribuisce in maniera significativa la presenza dello stabilizzatore sul sensore. Il miglioramento, misurato secondo lo standard CIPA, con l’obiettivo Z 24-70 f/4, è di 5 stop, quindi al livello delle migliori realizzazioni. Nell’uso pratico ci si accorge subito di quanto faccia la differenza. Per farlo capire anche a voi, nel video che abbiamo pubblicato sul nostro canale Youtube abbiamo dedicato una sezione a questo aspetto, inquadrando lo stesso soggetto con la stabilizzazione attivata e disattivata.
Alle stabilizzazioni di sensore ed ottica, si può aggiungere anche una stabilizzazione elettronica, che ingrandisce leggermente l’immagine, con un fattore di crop di 1,1, che fornisce un’ulteriore livello di stabilizzazione, riducendo il grandangolo, ma senza degradare l’immagine. Anche in fotografia la stabilizzazione aiuta, permettendo di effettuare scatti a mano libera con valori di shutter molto bassi, contribuendo ad eliminare mosso e micro mosso.

Fps & Rolling Shutter

Finora abbiamo parlato solo di pregi, ma ne avrà di difetti questa macchina? In realtà una piccola cosa salta all’occhio guardando la scheda tecnica, dove si nota che il frame rate massimo in 4K è 30p, cosa che limita pertanto le riprese ad alta velocità per ottenere uno slowmotion fluido al massimo della risoluzione. Dobbiamo però dire che questa caratteristica è comune a molte mirrorless full frame. In questo momento soprattutto macchine MFT ed APS-C forniscono la capacità di registrare in 4K, non solo UHD, ma anche in DCI con risoluzione da 4096×2160 in 17:9, con frame rate fino a 60p.
Non sappiamo se Nikon abbia scelto di non supportare questo valore di velocità a causa del rolling shutter, che risulta nella media di quello riscontrato sulle altre mirrorless full frame capaci al massimo di 30p (quindi gestibile ma non estremamente contenuto). Grazie allo stabilizzatore si nota pochissimo, ma escludendolo, alle focali più lunghe ed effettuando riprese a mano libera, è presente un minimo di effetto wobble, che amplifica le oscillazioni.
In ogni caso l’assenza del 4K a 50/60p  viene compensata da prestazioni di ripresa ad alta velocità in Full HD eccellenti. Come abbiamo detto già in precedenza, a questa risoluzione ci si può spingere fino a 120p, ed i video registrati sono eccellenti. Durante i nostri test, su molte fotocamere, abbiamo spesso riscontrato differenze qualitative, con un crollo della gamma dinamica e la comparsa di rumore in maniera molto maggiore, quando si impostano velocità superiori ai 60 fps; la Z7 invece mantiene intatte le sue doti anche al massimo della velocità.

Brava Nikon

La mirrorless professionale si è fatta attendere, ma con la Z7 è evidente la volontà del costruttore nipponico di assumere un ruolo importante in questa fascia di mercato, come del resto evidenziato da Nobuyoshi Gokyu, vice presidente dell’azienda, che ha dichiarato al momento della presentazione che Nikon ambisce a diventare leader delle mirrorless full frame.
Nella prova abbiamo constatato che questo cambiamento di tecnologia non comporta rinunce in ambito fotografico rispetto alla già eccellente D850, ed anzi fornisce qualcosa in più, con la possibilità di scattare anche nell’assoluto silenzio, e con il vantaggio di vedere nel viewfinder tante utili informazioni oltre all’inquadratura tanto per citare un paio di vantaggi.
In ambito video il salto in alto è notevole, grazie al nuovo processore ed allo stabilizzatore integrato nel corpo macchina. Complimenti quindi a Nikon che ha saputo realizzare, forse per la prima volta, una macchina completa per la fotografia e per il video ed il cinema. In questo ambito le mancano solo un paio d’assi per il pokerissimo: una modalità di ripresa 50/60p per slowmotion in 4K ed un rolling shutter leggermente più contenuto.
La macchina perfetta non esiste, come sappiamo, ma bisogna saper scegliere quella che si adatta meglio alle proprie necessità, e con le nostre prove cerchiamo di fornire ai nostri lettori gli strumenti utili ad effettuare questa personale valutazione.
Tale premessa introduce la valutazione sul rapporto qualità/prezzo: il costo della Z7 è elevato in assoluta, ma perfettamente in linea con il valore dello strumento, e risulta allineato a quello delle concorrenti dirette.
Attendiamo adesso la Z6, di simile impostazione ma risoluzione e prezzo al pubblico inferiori, per vedere se le dimensioni maggiori dei fotositi le permetteranno di ripetere o addirittura superare le prestazioni video di questa eccellente fotocamera. Quindi a presto su questi schermi e su queste pagine!

Paolo Castellano

Pagella

ESTETICA     9/10
Non solo bella, grazie alla snellezza del finto pentaprisma, ha un aspetto personale che le permette di distinguersi nel panorama delle mirrorless.
COSTRUZIONE   9/10
Eccellente; basta toccare la macchina per capire la consistenza di tutti i dettagli, all’altezza del prestigio del marchio. Corpo tropicalizzato per resistere alla condizioni di lavoro più dure.
VERSATILITA’    9/10
Macchina adatta sia ai Nikonisti che agli altri fotografi grazie alla ergonomia da manuale. Caratteristiche e funzioni per adattarsi a qualsiasi tipo di lavoro.
PRESTAZIONI     9/10
Prestazioni fotografiche eccellenti sotto tutti gli aspetti, prestazioni video di livello molto elevato. Perde la lode per la mancanza del video 4K a 50/60p e per un rolling shutter migliorabile.
RAPPORTO Q/P     8/10
Qualità elevatissima con prezzo adeguato ed allineato a quello dei concorrenti

PRO
✔  Ergonomia eccellente
✔  Autofocus molto efficiente
✔  Viewfinder con lenti in vetro
✔  Prestazioni fotografiche
✔  Prestazioni video
✔  Stabilizzatore molto efficace
CONTRO
✔  Costo abbastanza elevato in valore assoluto
✔  Mancanza modalità video 4K a 50/60p
✔  Rolling shutter
✔  Slot memory card XQD singolo
✔  Monitor orientabile solo in verticale

Costruttore:  Nikon, Giappone
Distributore: Nital, via Vittime di Piazza Fontana 54,  10024 Moncalieri (TO) tel. 199124172 – www.nital.it

Caratteristiche dichiarate dal costruttore

Sensore: CMOS BSI senza filtro passa basso da 45.7 MP effettivi (8256 x 5504).
Dimensioni sensore: Full frame Nikon FX, 35.9 x 23.9 mm
Fattore di Crop: 1x
Innesto obiettivo: Nikon Z mount
AF: Ibrido a rilevamento di fase e contrasto, su 493 punti; copertura di oltre il 90%
Stabilizzatore: Sistema a 5 assi con sensore elettroattuato con interazione con le ottiche con sistema di stabilizzazione Nikon VR. Per il video disponibile anche elettronica con fattore di crop di 1,1x.
Otturatore: Meccanico (da 1/8000 a 30s), modalità bulb e tempo.
ISO: da 64 to 25600 con scatti di 1/3 o 1/2 EV. In modalità estesa da 32 a 102.400.
Monitor: Touch da 3.2” e 2,1 MP; copertura 100%; articolazione solo verticale
Mirino EVF: OLED da 3,69 milioni di punti, con copertura del 100% del campo visivo ed ingrandimento di 0.8x (con obiettivo da 50mm, distanza soggetto un metro)
Foto a raffica: Fino a 9 fps (in modalità High-speed extended. Con RAW 14-bit 8 fps.
Funzioni fotografiche speciali: Time lapse in un video 8K, focus stacking
Formati di registrazione 4K: UHD 3820×2160 @ 24/25/30p
Formato file video: MOV ed MP4 con codec H264 e bitrate sino a circa 144Mbps
Registrazione video ad alta velocità: Fino a 120fps in  Full HD.
Massima durata di registrazione video continua: 29 minuti e 59 secondi
Stabilizzazione immagine: Elettronica con crop immagine, non visualizzata nel preview
Uscita video: HDMI micro type C, “clean”, utilizzabile per registrazione esterna, con supporto per profilo colore N-Log a 10 bit 4:2:2
Connettore dati: USB 3.1 Type-C , porta Ethernet opzionale
Ingresso audio: Connettore mini jack da 3,5mm con livelli regolabili.
Slot memory card: XQD singolo
Dimensioni:134 x 101 x 68 mm (larghezza, altezza, profondità)
Peso: 675g con batteria e scheda di memoria.
Dotazione: Batteria ricaricabile EN-EL15b, caricabatterie ed alimentatore, cavo USB, tracolla, tappo per il mount obiettivo, paraluce per oculare in gomma, clip per cavi HDMI/USB, tappo per la slitta hot shoe.

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