Sab 4 Maggio 2024

Videocamera AVCHD Canon XA10

(Estratto da Tutto Digitale 67 – aprile 2011 )

Audio XLR, regolazioni manuali, ottime prestazioni alle basse luci, ripresa notturna agli infrarossi, il tutto in un corpo ultra-compatto: questo è il biglietto da visita della Canon XA10, una videocamera unica nel suo genere, che getta un ponte tra il mondo del video amatoriale e quello professionale.

Capita spesso, nelle produzioni video professionali, che ad una camera principale di fascia broadcast venga affiancata una seconda camera più agile e compatta, generalmente utilizzata per il backstage o anche per avere un secondo punto di vista sull’azione. E spesso proprio un camcorder di piccole dimensioni si rivela molto prezioso di fronte agli imprevisti, quando ad esempio ci si trova in un ambiente troppo stretto, dove non è possibile lavorare con la camera a spalla; o quando si utilizza un supporto particolare come un braccio leggero, una polecam, un casco da indossare; o ancora quando si vuole realizzare un camera car ad altezza asfalto deciso all’ultimo momento. Un camcorder tascabile è essenziale anche quando si ha bisogno di girare immagini ‘rubate’, magari in una location dove non è consentito filmare e non bisogna dare nell’occhio. Dunque anche in ambito professionale appare estremamente utile avere sempre al seguito una camera leggera e ultra-compatta, ma che allo stesso modo offra prestazioni accettabili per gli standard qualitativi di trasmissione televisiva.

La nuova Canon XA10 risponde perfettamente alle esigenze dei professionisti che hanno bisogno di un apparecchio ultra-portatile, ma anche degli amatori evoluti in cerca di uno strumento più avanzato rispetto alle normali videocamere consumer. La XA10 rappresenta dunque un ponte tra il mondo amatoriale e quello professionale, un prodotto versatile nato per soddisfare utenti molto diversi tra loro.

20110105 hires xa10 mainAudio XLR e infrarossi

 

Il modello XA10 è per molti aspetti identico al camcorder Legria HF G10, top della gamma consumer di Canon. Le due videocamere, però, si differenziano per un dettaglio non trascurabile, che giustifica i 600 euro di differenza: l’XA10 è dotata di una maniglia supplementare con due ingressi audio XLR, completi di alimentazione +48v, selettore mic/line e potenziometri per la regolazione indipendente del volume. In ambito professionale risulta fondamentale, infatti, avere una gestione avanzata dell’audio e utilizzare microfoni adeguati, che nella maggior parte dei casi sono provvisti proprio di attacco XLR. In alternativa, l’XA10 è anche dotata di ingresso microfonico mini-jack, per collegare dispositivi commerciali di fascia più bassa, in aggiunta al microfono integrato, che già offre un’ottima qualità nella registrazione dell’audio ambiente e permette di scegliere quattro modalità diverse di funzionamento: standard, mono (per catturare con una direzionalità frontale più stretta), wide (omnidirezionale) e zoom (la direzionalità della registrazione audio si allarga e si stringe in base all’ingrandimento ottico utilizzato).

Al di là degli ingressi audio, la maniglia è molto utile per effettuare riprese dal basso e per installare accessori supplementari, ad esempio un faretto portatile come il Canon VL-10Li II. Sulla maniglia, inoltre, è disponibile un secondo pulsante di registrazione e un controllo supplementare della zoomata, che può essere regolata su 15 livelli di velocità su 3 scale diverse, per un totale di 45 combinazioni possibili: per percorrere tutta l’escursione focale dell’ottica si va da un minimo di 2 secondi, a un massimo di 4 minuti e 45 secondi, per una zoomata estremamente lenta, appena percettibile. Si tratta di un tempo record per un camcorder compatto.

Ma la cosa interessante della maniglia della XA10 è che può essere completamente rimossa, semplicemente svitando le due viti posteriori e una piccola ghiera, agganciata alla slitta accessori.

In tal modo, quando si ha bisogno di collegare dispositivi audio professionali si può installare la maniglia, quando invece si richiede un assetto più agile – da camera palmare – la maniglia può essere messa da parte.

Rispetto alla versione Legria HF G10 c’è un’altra funzionalità aggiuntiva molto interessante: la ripresa notturna agli infrarossi. Questa funzione era abbastanza comune qualche anno fa sulle camere DV, mentre oggi rappresenta una caratteristica piuttosto rara sui modelli AVCHD. Come sanno i nostri lettori, i sistemi a infrarosso permettono di girare in assenza di luce, quando cioè nemmeno l’occhio umano riesce a percepire gli oggetti nello spazio. Utilizzando questo sistema si ottiene però un’immagine monocromatica di qualità più bassa, caratterizzata in genere da una dominante verdastra.

La XA10, al contrario, sembra offrire una qualità HD più che accettabile anche nelle riprese agli infrarossi e permette di registrare non solo in verde, ma anche in un più classico e gradevole bianco e nero. Inoltre la luce a infrarossi integrata nella maniglia è abbastanza potente da illuminare in modo omogeneo una stanza di medie dimensioni, riducendo al minimo i problemi di vignettatura, che solitamente compaiono in caso di illuminatore poco potente. Rispetto ai camcorder testati in oltre 10 anni da Tutto Digitale, possiamo affermare senza dubbio che la XA10 fornisce una qualità superiore nelle riprese agli infrarossi. E proprio grazie alla sua maneggevolezza e alla ripresa agli infrarossi, la Canon XA10 rappresenta dunque la soluzione ideale per seguire animali notturni, escursioni in ambienti selvaggi, spedizioni speleologiche e archeologiche, ma anche per girare filmati a camera nascosta, in stile candid camera o Grande Fratello.

20110105 hires xa10 reverseStabilità totale

 

Anche senza ricorrere alla ripresa agli infrarossi, la XA10 offre un’ottima sensibilità alle basse luci per una camera di questa fascia. La nuova compatta Canon è dotata di un unico sensore da 1/3″ di nuova concezione, chiamato HD CMOS PRO, identico a quelli impiegati sui camcorder professionali Canon XF100 e XF300 (ma l’XF300 ha tre sensori e non uno solo). Canon è riuscita a posizionare i circuiti integrati del CMOS in modo da ottimizzare la superficie sensibile alla luce, così da ottenere immagini molto più luminose e meno rumorose; i singoli pixel, infatti, sono circa 2 volte e mezzo più grandi di quelli presenti sui tradizionali sensori delle normali videocamere consumer. La risoluzione nativa di 1920×1080, inoltre, elimina il ricorso a interpolazioni e post-elaborazioni del segnale, che introducono sempre un lieve peggioramento della qualità d’immagine.

La XA10, dunque, offre prestazioni di alto livello in tutte le condizioni di ripresa. Colori fedeli, dettagli definiti, rumore sempre contenuto posizionano questa camera tra le migliori dotate di singolo sensore. In particolare proprio le prestazioni alle basse luci risultano superiori alla media: già lavorando a diaframma aperto e a 1/50 di secondo – senza ricorrere cioè a otturatore lento o guadagno elettronico – l’immagine risulta leggermente più luminosa di altri camcorder da 1/3”. Ma ciò che sorprende di più è la possibilità di utilizzare ampiamente il guadagno elettronico senza compromettere la limpidezza delle immagini: il rumore resta quasi impercettibile fino a +18 dB, quando invece la maggior parte delle videocamere produce immagini sgranate e tremolanti già a +9dB.

Il formato AVCHD, purtroppo, non è immune dal tipico effetto scia, in presenza di immagini molto movimentate; ma si tratta di un difetto tipico del codec su cui si può fare poco. Non a caso, per chi ha esigenze superiori, Canon ha introdotto un altro tipo di formato, meno compresso, per i camcorder professionali di fascia superiore XF100 e XF 300.

Per quanto riguarda invece il rolling shutter, cioè il difetto tipico dei sensori CMOS, che in presenza di rapidi movimenti di macchina tendono a deformare le geometrie dell’immagine, l’XA10 si è comportata molto bene e soprattutto di gran lunga meglio di qualsiasi fotocamera reflex con funzioni video: Canon, evidentemente, è riuscita a portare la velocità di scansione del sensore CMOS a un livello tale da minimizzare il problema anche nelle panoramiche a schiaffo. Alcune deformazioni geometriche compaiono solo se si prova a scuotere deliberatamente e nervosamente il camcorder, ma si tratta di una condizione che va al di là di un uso normale dell’apparecchio. Durante il nostro test abbiamo provato a girare a bordo di uno scooter dotato di pessimi ammortizzatori, per le strade del centro di Roma, che notoriamente non sono lisce come un circuito di Formula Uno… I risultati sono stati ottimi e solo in presenza di grosse buche e strade pavimentate con sampietrini il CMOS ha presentato alcune distorsioni legate al rolling shutter, ma anche stavolta è evidente che si tratta di un caso limite. Nell’uso quotidiano questa condizione non dovrebbe verificarsi e se si ha una buona mano non sarà difficile ottenere immagini nitide e senza difetti.

I camera car appaiono di qualità molto buona anche per merito del sistema di stabilizzazione, di cui parleremo fra poco. L’ottica, infatti, è di alto livello e restituisce immagini pulite, dettagliate e prive nella maggior parte dei casi di aberrazione cromatiche. A disposizione c’è uno zoom 10x, equivalente all’incirca a un 30-300 mm in formato 35 mm, un’escursione che assicura una buona versatilità. Per avere un vero  grandangolo il catalogo accessori Canon include un convertitore 0,8x (WD-H58W) al costo di circa 500 euro; se si vuole risparmiare si può cercare un convertitore commerciale con diametro da 58 mm, ma attenzione ai prodotti troppo economici che oltre a ridurre la luminosità delle lenti introducono anche aberrazioni cromatiche e problemi di vignettatura. L’ottica ha un diaframma a 8 lamelle che, a detta della casa, garantisce uno sfocato molto gradevole; bisogna comunque tener presente che con un sensore da 1/3″ è impossibile avere lo stesso controllo sulla profondità di campo e sullo sfocato offerto dalle video reflex con sensori APS-C o full frame.

Ciò che invece una video-fotocamera non può offrire è l’eccellente sistema di stabilizzazione della XA10, che può funzionare in tre diverse modalità: oltre alla modalità standard, troviamo l’opzione Dynamic IS, da utilizzare quando si cammina con la camera in mano, in posizione grandangolare, e Powered IS, che compensa meglio le immagini riprese in posizione tele. I risultati sono impressionanti: se si ha una mano abbastanza ferma, si riescono a girare immagini stabili a tutto tele come se si avesse un cavalletto… o quasi.

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Touch screen, gioie e dolori

 

Come si richiede a un camcorder destinato ad un mercato semi-professionale, l’XA10 offre regolazioni manuali complete su fuoco, diaframma, otturatore e guadagno. Essendo però una camera molto compatta non c’è lo spazio fisico per avere comandi e pulsanti dedicati. Così la maggior parte delle opzioni di riprese, insieme alle impostazioni del menu, sono affidate a un display touch screen. Lo schermo – al contrario del mirino – offre una buona risoluzione combinata, di quasi 1 Megapixel, ma proprio la funzione touch screen appare non facile da gestire: l’LCD, infatti, risulta troppo poco sensibile e richiede un tocco piuttosto energico per selezionare le opzioni desiderate; inoltre, a meno di non usare la pennetta in dotazione, capita spesso con le dita di premere i comandi sbagliati, visto che le voci del menu sono piuttosto ravvicinate. Insomma, se non avete le dita sottili e affusolate di un pianista, il menu delle XA10 non fa per voi. Per fortuna un paio di pulsanti risolvono i problemi più urgenti. Per la messa a fuoco, ad esempio, un piccolo tasto posizionato al margine del display LCD permette di attivare la modalità manuale, dopodiché è possibile utilizzare la ghiera servo-assistita disponibile sull’ottica. L’utente può scegliere tra 3 livelli diversi di sensibilità dell’anello di messa a fuoco e può decidere anche il senso di rotazione.

Quando si lavora in manuale, inoltre, vengono in aiuto varie funzioni di focus assist, come l’ingrandimento del centro dell’immagine, l’indicatore in metri della distanza di messa a fuoco, l’accentuazione dei bordi (peaking) e infine l’istogramma (WFM), che mostra il livello dei dettagli attraverso una forma d’onda in sovrimpressione sul display. Per quanto riguarda le opzioni di peaking, inoltre, è possibile impostare 3 diversi colori (rosso, blu o giallo) con cui evidenziare i bordi degli oggetti e scegliere se visualizzare il resto dell’immagine a colori o in bianco e nero. In alternativa è anche possibile impostare il fuoco toccando sullo schermo il soggetto inquadrato da mettere in primo piano. Infine è possibile impostare un punto di messa a fuoco da richiamare all’occorrenza (Focus Preset).

L’altro comando che evita il ricorso al touch screen è un piccolo pulsante posizionato vicino al mirino, accompagnato da una rotellina. Il pulsante può essere assegnato a una funzione scelta dall’utente, come ad esempio la regolazione manuale dell’esposizione, la selezione di un programma a priorità di tempi o di diaframmi, il limite del guadagno automatico. In realtà anche i due pulsanti presenti sullo schermo, il selettore AF/MF e il tasto per cambiare la modalità dello stabilizzatore, possono essere associati ad altre funzioni secondarie; tuttavia quelle impostate di fabbrica appaiono le più utili.

In modalità manuale l’otturatore varia da 1/6 di secondo a 1/2.000, il diaframma da F1.8 a F8, con l’aggiunta eventuale di un filtro ND da 1/2, 1/4 o 1/8 (non è però possibile impostare diaframma e filtro ND in modo indipendente). Il guadagno, invece, arriva +25dB e – caratteristica rara – può essere regolato di 1dB alla volta; come già accennato, per conservare una buona qualità d’immagine consigliamo di non superare è di +18dB, che è comunque un valore eccezionale per un camcorder compatto. Per regolare al meglio l’esposizione è disponibile la funzione zebra, con due livelli possibili (70% e 100%), e l’oscilloscopio in tempo reale.

Un’altra caratteristica difficile da trovare su un camcorder compatto è la possibilità di regolare il bilanciamento del bianco impostando direttamente la temperatura colore in gradi Kelvin, da 2000 a 150000 K, procedendo a incrementi di 100 K. Non mancano ovviamente i vari preset per luce diurna, ombra, cielo nuvoloso, lampade fluorescenti e a incandescenza, più 2 preset personali, da regolare con il classico metodo del foglio bianco.

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In cerca di cinema

 

L’XA10 offre 9 diversi filtri per ricreare effetti cinematografici. Canon punta molto su questa funzione, tanto da aver aggiunto un selettore rapido per attivare la modalità cinema. Tra i vari filtri alcuni offrono colori brillanti, altri immagini desaturate o in bianco e nero, altri ancora effetti di vignettatura sfumata ai bordi dell’immagine. Ogni filtro può essere applicato su tre livelli di intensità, mentre il filtro standard consente anche di personalizzare parametri quali profondità colore, contrasto, luminosità e morbidezza dei dettagli. Per immagini in stile cinema è inoltre possibile riprendere in formato progressivo 25p, in alternativa al classico 1080/50i. I filtri cinematografici restano comunque una soluzione interessante solo per utenti consumer, mentre in ambito professionale sarà preferibile ricorrere alla post-produzione per ottenere effetti particolari di color-correction.

L’XA10 non consente di lavorare a definizione standard, ma offre opzioni specifiche per la conversione e il trasferimento dei file da HD in SD. Numerose sono anche le funzioni di editing in macchina: è possibile eliminare le riprese indesiderate, selezionare i punti in e out di ogni scena, creare delle playlist, aggiungere cornici ed effetti grafici, anche disegnati a mano libera sul display touch screen (ma in tal caso, per essere più precisi, è essenziale usare la pennetta fornita in dotazione).

Riguardo al formato di ripresa, si può scegliere fra 5 livelli di compressione, con un flusso dati compreso tra 5 e 24 Mbit/s, la qualità massima prevista dallo standard AVCHD. A 24 Mb/s i 64 GB di memoria integrata permettono di registrare circa 5 ore e mezza, mentre in modalità LP si arriva a 23 ore di registrazione! In aggiunta alla memoria integrata, sono disponibili ben due slot per schede SDXC o SDHC. Con due memorie è possibile effettuare registrazione continua da una scheda all’altra, appena la prima esaurisce lo spazio; oppure è possibile utilizzare due schede alla volta, per avere un back-up istantaneo delle riprese su due differenti supporti. Non manca poi la possibilità di trasferire i file registrati dalla memoria interna a una scheda e viceversa. Infine, al di là del supporto di registrazione utilizzato (scheda o hard disk interno), è disponibile anche la funzione pre-rec, che registra in automatico i 3 secondi precedenti alla pressione del pulsante rec, per essere sempre pronti a immortalare gli eventi più imprevedibili.

L’XA10, in conclusione, è una camera semplice da usare, ma anche molto versatile. I suoi punti di forza rispetto alla concorrenza restano gli ingressi audio XLR e la ripresa notturna agli infrarossi. Ma al di là di queste caratteristiche particolari, la nuova Canon si adatta bene a ogni tipo di ripresa. L’ampia gamma di regolazioni manuali saprà soddisfare gli utenti più esigenti; ma anche affidandosi in pieno agli automatismi non si rimarrà delusi: il face detection, ad esempio, risulta molto efficace in certe situazioni, mentre per l’AF, Canon ha previsto 3 diverse opzioni, per cambi di fuoco più rapidi e precisi oppure più lenti e fluidi. Insomma c’è abbastanza carne al fuoco per divertirsi, ma anche… per fare sul serio.

Marco Zamparelli

Videocamera AVCHD canon XA10    Euro  2.131,00

Caratteristiche dichiarate dal costruttore

Formato di registrazione: AVCHD, 1920×1080/50i, 25p

Supporti di registrazione: Memoria interna da 64 GB, schede SDHC e SDXC

Sensore di immagine: CMOS da 1/3 di pollice, 2.07 Megapixel effettivi

Risoluzione foto: 1920×1080 o 1280×720 pixel

Connessioni: AV out, USB mini-B, Component out, HDMI out, 2 ingressi XLR

Ottica: zoom 10x f/1.8, equivalente nel formato 35 mm ad un 30.4-304 mm, diametro filtri 58 mm

Consumo:  3.2 W

Display: LCD touch screen a colori 3.5″, 922.000 pixel

Mirino: LCD a colori 0.24″, 260.000 pixel

Dimensioni e peso: 130 x 177 x 205 mm (maniglia esclusa), 775 g

La pagella di alta definizione

ESTETICA  8/10

Senza la maniglia la XA10 sembra un normale camcorder compatto di fascia amatoriale. Con la maniglia dotata di ingressi XLR acquisisce invece un look semi-professionale molto originale.

COSTRUZIONE  8/10

Pur contenendo le dimensioni, Canon è riuscita a utilizzare una sezione ottica ed un sensore CMOS di alta qualità. Alcuni elementi dello chassis appaiono un po’ sotto tono. Da migliorare la sensibilità del touch screen.

VERSATILITÀ  9/10

Dimensioni compatte, audio XLR, ripresa agli infrarossi: una videocamera dalle mille risorse, per l’amatore evoluto e il professionista.

PRESTAZIONI  9/10

Stupiscono le prestazioni alle basse luci, il rumore molto contenuto fino +18 dB e l’efficacia dello stabilizzatore. Quasi inesistenti gli artefatti legati al rolling shutter.

RAPPORTO Q/P  7/10

Oltre 2.000 euro non sono pochi per un camcorder che resta una via di mezzo tra il mondo amatoriale e quello professionale, considerando inoltre la concorrenza agguerrita delle reflex video. La XA10 resta comunque la camera più economica sul mercato ad avere gli ingressi audio XLR.

Pro

Sensibilità alle basse luci

Audio XLR

Ripresa agli infrarossi

Stabilizzatore ottico efficiente

Contro

Touch screen poco sensibile

Mirino poco definito

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